Le cicatrici si possono sviluppare per ogni genere di intervento: appendicectomia, cesareo, interventi in seguito a traumi (ecc).
Sono il risultato del processo di cicatrizzazione che si instaura in seguito ad un intervento chirurgico ed è associata ad una riduzione dell’elasticità tissutale poichè il nuovo tessuto è fibrotico (anaelastico e rigido).
La fascia è un tessuto connettivo che collega tutte le strutture del nostro corpo e permette lo scorrimento libero tra i vari organi e tessuti. Spesso, dopo un intervento chirurgico, si creano delle aderenze ovvero delle connessioni tra i vari strati tissutali che limitano il corretto scorrimento. Queste connessioni anomale portano il corpo ad un adattamento posturale compensatorio, a dolori (locali o a distanza) e a limitazioni di movimento.
Una cicatrice può influenzare la regione in prossimità della stessa ma può anche creare una “linea di tensione” alterando la mobilità di zone lontane dalla cicatrice stessa. Questo accade a causa delle numerose connessioni anatomiche.
Per esempio una cicatrice addominale può creare sintomi e limitazioni a livello della colonna lombare e dell’addome (locale) portando a lombalgia, disturbi intestinali, genito-urinari (ecc.) o a livello dell’anca (a distanza).
Il trattamento:
Dopo aver escluso eventuali controindicazioni al trattamento, l’ osteopata valuta la cicatrice (forma, colore, consistenza) e le tensioni che ne possono derivare. Inoltre, valuta la postura del paziente in modo da capire come la cicatrice può influenzare la postura.
Il piano di trattamento è incentrato sul paziente e ha l’ obiettivo di eliminare le tensioni riscontrate per migliorare la sintomatologia e riportare il corpo all’equilibrio.